Se la casa coniugale dove vivono genitori e figli non è di proprietà dei coniugi ma è stata concessa in comodato (ad esempio dai nonni) senza limiti di durata, si parla di comodato a tempo indeterminato, e non è prevedibile momento in cui terminerà il godimento di tale bene. Tale situazione rafforza il potere del genitore assegnatario della casa coniugale, perché nell’interesse dei figli il giudice, come previsto anche dalla Cassazione Sezioni Unite del 2012, può assegnare anche tale bene quale “casa coniugale”. Questo avviene in caso di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, rimanendo in vita il diritto di comodato a favore dei figli e del coniuge assegnatario. È fatto salvo il caso in cui chi concede la casa in comodato ne avesse un urgente ed improvviso bisogno.