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Studio Legali Vitali2022-04-20T14:52:41+02:00

AVVOCATI A MILANO DAL 1998

Lo Studio Legale Vitali offre assistenza legale a Milano alle aziende che ricercano una consulenza legale continuativa, alle società che ricevono verbali di accertamento e notifiche di atti giudiziari, ai lavoratori che subiscono licenziamenti e discriminazioni e alle coppie che decidono di avviare una separazione.

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L’AVVOCATO RISPONDE

Risposte alle vostre domande più frequenti.

Sono stato licenziato per motivi economici senza preavviso. Cosa devo fare?2022-03-08T13:20:32+01:00

Il licenziamento per motivi economici è detto per giustificato motivo oggettivo, la lettera di licenziamento per essere valida deve essere in forma scritta e contenere i motivi per cui si è deciso di interrompere il rapporto di lavoro. È opportuno fissare immediatamente un appuntamento presso lo studio per verificare se vi sono dei motivi per impugnare il licenziamento, ossia se il datore di lavoro non ha rispettato determinati criteri nella scelta del personale da licenziare, se è un’azienda di piccole dimensioni (fino a 15 dipendenti) o di grandi dimensioni (più di 16 dipendenti) in modo da definire le conseguenze dell’illegittimità del licenziamento e la possibilità di ricevere un piccolo risarcimento economico (da 2,5 a 6 mensilità), un risarcimento economico maggiore (superiore alle 12 mensilità), o la reintegrazione nel posto di lavoro. Dopo l’entrata in vigore del Jobs Act e la modifica dell’art. 18 Statuto Lavoratori e l’introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, ogni singolo caso richiede uno studio a sé, poiché le stesse norme non si applicano a tutti i lavoratori.

Subisco mobbing da parte di capi e colleghi. Come devo comportarmi?2022-03-08T13:20:36+01:00

Il mobbing è un comportamento costituito da maltrattamenti di natura morale da parte del datore di lavoro, pubblico o provato, o da parte di un collega superiore, finalizzato all’emarginazione del lavoratore dalla sua dimensione lavorativa, e che spesso comporta il soggetto succube di tali atteggiamenti alle dimissioni o a patologie di natura psicologica. Il mobbing è un disegno di lunga durata che si protrae nel tempo, diventando una costante sul posto di lavoro e non è un singolo episodio; deve avvenire nell’ambiente di lavoro e deve essere frequente, finalizzato al recare offesa alla dignità e integrità fisica di una persona presa di mira per motivi diversi, ad esempio perché donna in un ambiente di soli uomini, perché nuovo arrivato, perché ha più successo nel lavoro, perché ha degli strani atteggiamenti o comportamenti non ritenuti comuni (minoranza linguistica, diversa nazionalità, filosofia di vita diversa). Quando si pensa di essere in una situazione di mobbing la prima cosa è tenere la calma e non rispondere con una reazione emotiva o poco professionale, che potrebbe far innescare la trappola del soggetto mobbizzante. Raccogliere quante più prove possibile e consultare subito lo Studio Legale Vitali che fornirà un incontro mirato allo studio della problematica, valutando insieme gli step da seguire.

In caso di incidente stradale ho diritto ad essere risarcito anche se sono un passeggero?2022-03-08T13:20:39+01:00

Preventivamente si svolge una trattativa stragiudiziale con dei termini definiti e, in caso di insuccessi, si deve ricorrere alla negoziazione assistita, prima di andare in giudizio. Il danno subito dal trasportato va richiesto direttamente all’Assicurazione del proprietario del veicolo in cui si trovava il trasportato, a prescindere dalla responsabilità dei veicoli convolti, è previsto dal codice delle Assicurazioni. È fatto salvo solo il caso fortuito.

Come viene assegnata la casa coniugale non di proprietà dei coniugi, ma ad esempio dei nonni, in caso di separazione?2022-03-08T13:20:43+01:00

Se la casa coniugale dove vivono genitori e figli non è di proprietà dei coniugi ma è stata concessa in comodato (ad esempio dai nonni) senza limiti di durata, si parla di comodato a tempo indeterminato, e non è prevedibile momento in cui terminerà il godimento di tale bene. Tale situazione rafforza il potere del genitore assegnatario della casa coniugale, perché nell’interesse dei figli il giudice, come previsto anche dalla Cassazione Sezioni Unite del 2012, può assegnare anche tale bene quale “casa coniugale”. Questo avviene in caso di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, rimanendo in vita il diritto di comodato a favore dei figli e del coniuge assegnatario. È fatto salvo il caso in cui chi concede la casa in comodato ne avesse un urgente ed improvviso bisogno.

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